Storia della crittografiaI grandi nomi della crittografia
Giovanni Battista [Della] Porta
L.B. Alberti - G.B. Bellaso
ritratto

Giovanbattista Della Porta (Vico Equense, Napoli 1 nov 1535 - Napoli 4 feb 1615) fu un tipico intellettuale del Rinascimento, che si interessò delle più svariate discipline dal teatro alla letteratura e alle scienze, e. quel che più interessa qui. di crittografia.

Il suo principale contributo alla storia della crittografia è il suo monumentale trattato

De furtivis literarum notis, vulgo de ziferis

nel quale presenta un gran numero di cifre alfabetiche, polialfabetiche e poligrafiche, e alla fine anche diversi esempi di crittanalisi, cosa molto rara nel Cinquecento, quando i grandi crittanalisti come i veneziani Soro, Ludovici, il fiorentino Musefili tenevano ben segreti i loro metodi, e i principali autori di testi crittografici, Tritemio, Bellaso, Vigenère non pubblicarono nulla su questo argomento.

Un'opera enciclopedica come questa non poteva naturalmente essere tutta invenzione del Porta, che pubblica una raccolta di cifre senza citare la fonte e in alcuni casi da attribuire ad altri, come nel caso più noto, quello della cifra polialfabetica pubblicata da Bellaso nel 1553, che Porta riportò nel suo trattato e che, essendo il Porta autore di gran lunga più noto del Bellaso, finì per diventare nota come tavola del Porta, nonostante il risentimento di Bellaso e la esplicita attribuzione della cifra a Bellaso nel trattato del Vigenère.

Con il nome di tavola del Porta va piuttosto ricordata la tavola digrafica che apparentemente non ha precedenti.