Storia della Crittografia
Svetonio: le cifre di Cesare e di Augusto
Il cifrario di Cesare

Scarse sono le notizie sulla crittografia romana. Si sa solo che Giulio Cesare ed Augusto nelle loro corrispondenze con i famigliari usavano un alfabeto regolare, spostato di pochi posti.

A fornircene informazioni è solo Svetonio.


(Svetonio-Vita di Cesare § 56)

Extant et ad Ciceronem, item ad familiares domesticis de rebus, in quibus, si qua occultius perferenda erant, per notas scripsit, id est sic structo litterarum ordine, ut nullum verbum effici posset: quae si qui investigare et persequi velit, quartam elementorum litteram, id est D pro A et perinde reliquas commutet.

Restano quelle [le lettere] a Cicerone, così come quelle ai familiari sugli affari domestici, nelle quali, se doveva fare delle comunicazioni segrete, le scriveva in codice, cioè con l'ordine delle lettere così disposto che nessuna parola potesse essere ricostruita: se qualcuno avesse voluto capire il senso e decifrare, avrebbe dovuto cambiare la quarta lettera degli elementi, cioè D per A e così via per le rimanenti.

(Svetonio-Vita di Ottaviano Augusto § 88)

Orthographiam, id est formulam rationemque scribendi a grammaticis institutam, non adeo custodit ac videtur eorum potius sequi opinionem, qui perinde scribendum ac loquamur existiment. Nam quod saepe non litteras modo sed syllabas aut permutat aut praeterit, communis hominum error est.

Nec ego id notarem, nisi mihi mirum videtur tradidisse aliquos, legato eum consulari successorem dedisse ut rudi et indocto, cuius manu "ixi" pro ipsi scriptum animadverterit.

Quotiens autem per notas scribit, B pro A, C pro B ac deinceps eadem ratione sequentis litteras ponit; pro X autem duplex A.

Non rispettava l'ortografia, cioè l'arte di scrivere le parole correttamente seguendo le regole dei grammatici, e sembrava piuttosto seguire l'opinione di coloro che pensano che si debba scrivere come parliamo. E infatti cambiava o saltava non solo lettere, ma anche sillabe intere, che sono errori comuni degli uomini.

Ed io non ne parlerei nemmeno, se non mi sembrasse incredibile quello che alcuni raccontano e cioè che avrebbe sostituito un legato consolare considerandolo rozzo e ignorante, perchè aveva scritto "ixi" al posto di "ipsi".

Tutte le volte poi che scriveva in codice, sostituiva la A con la B, la B con la C e con lo stesso criterio le altre lettere; e la X veniva sostituita da una doppia A.