Storia della CrittografiaII guerra mondialeMacchine cifranti
La macchina Lorenz
La macchina Enigma - Il cifrario di Vernam - La disfatta della macchina Lorenz

aspetto esterno della macchina Lorenz
Immagini della macchina Lorenz
Esemplare al Deutsches Museum di Monaco

È ben noto anche fuori degli ambienti specializzati che durante la II guerra mondiale i tedeschi si affidarono per lo più alla macchina Enigma, e che questa fu forzata prima dai polacchi e poi dagli inglesi.

Meno noto è che i tedeschi usarono anche altri cifrari durante la guerra; in particolare gli alti comandi tedeschi, usarono una macchina telescrivente realizzata dalla ditta Lorenz che a differenza dell'Enigma usava 32 caratteri codificati con il codice Baudot, che era già un codice binario, nel senso che ogni carattere era codificato con 5 bit (0 o 1); la macchina si ispirava direttamente al cifrario di Vernam, considerato il cifrario perfetto.

Secondo le idee base del Vernam ogni carattere del messaggio era scomposto nei suoi 5 bit, che venivano sommati in modo binario (in pratica con un connettivo XOR) con i bit del corrispondente caratterre della chiave (detta anche sequenza oscurante).

Secondo Vernam la chiave dovrebbe essere indefinitamente lunga e del tutto casuale; a queste condizioni il Vernam è inattaccabile, ma c'è la grossa difficoltà di comunicare in modo sicuro la chiave al corrispondente. I progettisti della Lorenz pensarono di sostituire la chiave casuale con una chiave pseudo-casuale generata da un dispositivo meccanico (dodici rotori) secondo una procedura ovviamente segreta.

In questo modo però il cifrario non è più inattaccabile e così fu per la macchina Lorenz che fu forzata dai crittanalisti inglesi del progetto Ultra, grazie anche a una grossa ingenuità di un cifratore tedesco; e proprio per decrittare più velocemente i cifrati Lorenz, nel 1943 nacquero i Colossi che possono considerarsi i primi veri calcolatori elettronici della storia, due anni prima dell'americano ENIAC.


Valido HTML 4.01!

Fonti