Storia della crittografia - Cifrari monoalfabetici
Repertori cifranti invertiti
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Questo sistema deriva tecnicamente dall'alfabeto monografico, ma ha sviluppato alcuni aspetti completamente nuovi. Innanzitutto il sistema non si basa più su singoli segni, ma su gruppi di tre lettere, per diminuire ed appiattire le varie frequenze relative: per decifrare questo sistema occorrono dunque, oltre a molta pratica e ad un pizzico di fortuna, anche più testi molto lunghi e fu proprio la scelta di non cambiarlo che, aumentando la massa di documenti intercettabili, permise al Wallace di violarlo nel 1689.

I gruppi di tre lettere, però, non vengono cifrati sempre con lo stesso insieme di simboli, ma questo può variare secondo criteri pseudo-casuali, aumentando ulteriormente così la difficoltà della decrittazione con metodi statistici.

Il numero di gruppi cifranti, 11.785, a prima vista così alto, in realtà può essere facilmente compreso se si pensa che la combinazione delle 26 lettere alfabetiche più lo spazio crea ben 27*27*27=19683 trigrammi, di cui molti non esistono (pensiamo a swr,thg,mqa,g x...). 11.785 è molto vicino al reale numero di trigrammi esistenti nella lingua francese (attorno a 11.000), ciò che "avanza" sono i doppioni e le nulle.