Storia della crittografiaCifrari
Sistemi a dizionario o repertorio
Cifrario piemontese 1819 - Cifra di Marsiglia 1860

Lista decifrante
000K
001subito
002E
003C
004telegrafo
005fanteria
006A
007esercito
008marina
009stazione
010I
011ministro
012N
013V
014colonnello
015generale
016R
017rinforzi
018O
019radio
......
Lista cifrante
006A
023B
003C
135D
002E
702F
010I
012N
018O
016R
013V
014colonnello
007esercito
005fanteria
015generale
008marina
011ministro
019radio
017rinforzi
009stazione
001subito
004telegrafo
......

I cifrari monoalfabetici sono poco sicuri, esposti come sono alla crittanalisi statistica; la sicurezza può essere aumentata usando omofoni o nulle ma non è ancora un ostacolo insormontabile per i crittanalisti.

A iniziare dal Quattrocento e fino al Novecento fu usato dalle diplomazie italiane ed europee un più efficiente metodo di cifratura, quello per parole invece che per lettere; al cifrario monoalfabetico viene affiancato un repertorio (detto anche dizionario) di parole comuni ognuno cifrato con un simbolo diverso; il simbolo può essere di fantasia come era per lo più nel Quattrocento, oppure formato da un numero di tre o più cifre; all'inizio il repertorio era limitato a poche parole, poi si usarono repertori sempre più vasti con centinaia di parole o frasi comuni; spesso nel repertorio ci sono cifre anche per gruppi di lettere, digrammi, trigrammi, sillabe ...

Il codice consiste allora di un fascicolo o volume con la lista delle parole e frasi e può essere di due tipi:

Il sistema a due liste se usato correttamente è praticamente inattaccabile, e lo è tanto più grande il numero di parole del repertorio.

Per contro il sistema ha anche qualche difetto:

Il numero di simboli necessari per questi cifrari è naturalmente molto più elevato che per un sistema monoalfabetico o polialfabetico. In passato, p.es. nelle cifre veneziane del Quattrocento, si ricorreva a simboli di fantasia cosa che rendeva molto complesse le operazioni di cifratura e di decifratura. In alternativa si possono usare combinazioni di simboli per esempio numeri di tre o quattro cifre (due sono poche visto che le lettere dell'alfabeto sono 26 e il dizionario sarebbe limitato a 74 parole), come nell'esempio a lato.

Esempio

A lato è riportato un semplice repertorio con lista cifrante e decifrante; ecco come verrebbe cifrata la frase inviare rinforzi fanteria subito:

 I   N   V   I   A   R   E  rinforzi fanteria subito
010 012 013 010 006 016 002   017      005      001

converrà poi raggruppare le cifre in gruppi da 5 in modo da nascondere la struttura del cifrario e quindi il crittogramma da inviare sarà:

01001 20130 10006 01600 20170 05001
Crittanalisi

Non esistono metodi generali per decrittare un cifrato di questo tipo che è tra i più sicuri della crittografia classica; è però possibile tentare l'impresa cercando appigli di vario tipo: informazioni sul contenuto avute per altra via, spionaggio o simili, parole o frasi che compaiono spesso a inizio o fine messaggio, oppure cercare di approfittare di errori o ingenuità degli operatori alla cifra; molti successi della crittanalisi sono stati resi possibili proprio da errori o uso improprio del repertorio.

Successo sicuro si avrebbe impossessandosi del codice o meglio ancora fotografandolo e rimettendolo al suo posto in modo che il proprietario non si accorga dell'accaduto e continui ad usarlo fiduciosamente. Imprese del genere sono realmente riuscite, ma ovviamente rientrano nel campo dello spionaggio, non in quello della crittanalisi.


Con la crittanalisi statistica è in genere possibile distinguere un sistema monoalfabetico puro da uno con repertorio già semplicemente dal numero di simboli diversi usati.

Spesso il calcolo delle frequenze permette di distinguere i simboli monoalfabetici che hanno una frequenza maggiore da quelli per parola o gruppo di lettere in genere meno frequenti. Difficile peraltro andare molto oltre a meno di avere informazioni da altre fonti o a meno che il codice non abbia regolarità riconoscibili. I codici intervertiti, se ben progettati e bene utilizzati, sono pressoché inattaccabili per via statistica.


Riferimenti bibliografici