Storia della crittografiaCifrari polialfabeticiIl cifrario di Vigenère
Esempio di applicazione del metodo Kasiski
Prova il cifrario - Crittanalisi - Crittanalisi automatica

Il cifrario di Vigenère, considerato sicuro per secoli, è in realtà molto debole e si forza facilmente con il metodo del col. Kasiski.

Testo cifrato
NPTSLHDFLE WKGTUMELIY WYAZEMQTLUO YQXIWVLQV LZYEISPTBH 
WWTCRLKNLT EUQRTBZHDM RMRLASHZVZB APYAHVXFI DTZWBIPVZA 
PKUZIHLZAP AZHAICDADM RCIKXQAPIYW ZEVNOCBKJ PIEMLAMTZQ
IIZIYVUCIP RXAFZG

Vediamolo con un esempio; consideriamo il seguente crittogramma di 166 caratteri che riportiamo su linee di 50 caratteri ciascuna:

L'analisi statistica delle frequenze è piuttosto uniforme: i caratterie più frequente sono la I e la Z con 14 comparizioni e frequenza relativa dell'8.5%; troppo poco per un monoalfabetico; inoltre non ci sono caratteri con frequenza nulla e insomma tutto lascia pensare a un cifrario polialfabetico come il Vigenère.

Applichiamo allora il metodo di Kasiski e andiamo a caccia di bigrammi frequenti; i più frequenti sono con tre comparizioni AP e MR. Quest'ultimo però compare due volte di seguito e si tratta quindi di un caso. Il bigramma AP compare ai posti 100, 109, 127; le differenze sono multipli di 9 e questo fa nascere il sospetto che la chiave abbia appunto lunghezza 9.

BigrammaPosizioniDifferenza
DM69 11950 = 2x5x5
EM25 143118 = 2x59
LA74 14571
PT 2 4745 = 3x3x5
TZ92 14957
VZ79 9819
ZA99 1089 = 3x3
Testo cifrato su 9 colonne
NPTSLHDFL
EWKGTUMEL
IYWYAZEMQ
TLUOYQXIW
VLQVLZYEI
SPTBHWWTC
RLKNLTEUQ
RTBZHDMRM
RLASHZVZB
APYAHVXFI
DTZWBIPVZ
APKUZIHLZ
APAZHAICD
ADMRCIKXQ
APIYWZEVN
OCBKJPIEM
LAMTZQIIZ
IYVUCIPRX
AFZG

L'esame dei bigrammi con frequenza 2, riportato nella tabella a lato, non aiuta poi molto e lascia intendere che molte di queste ripetizioni sono casuali. Però si notano altri due bigrammi (PT e ZA)che distano per multipli del 9 e questo ci induce a scegliere proprio il 9 come lunghezza più probabile del verme.

Il testo viene quindi riorganizzato su 9 colonne e si fa la statistica delle singole colonne; confrontandola con la statistica della lingua italiana è facile riconoscere la distribuzione; si può per esempio notare che le ultime 4 lettere dell'alfabeto (W X Y Z) hanno frequenza molto bassa, mentre la prima lettera, la A ha frequenza piuttosto elevata; se si notano tre o quattro lettere con frequenza 0 seguite da una con frequenza elevata si è sulla buona strada.

P.es. la prima colonna ha una statistica del tutto simile a quella normale; dunque la prima lettera della chiave è la A. La seconda colonna ha un buco prima della lettera L che ha una frequenza abbastanza elevata; è questa la lettera A. Proseguendo in questo modo è facile riconoscere che la chiave è ALIGHIERI e il testo coincide con le prime due terzine dell'Inferno dantesco.

Testo decrittato (chiaro)
NELMEZZODELCAMMINDINOSTRAVITA
MIRITROVAIPERUNASELVAOSCURA
CHELADIRITTAVIAERASMARRITA
EQUANTOADIRQUALERAECOSADURA
ESTASELVASELVAGGIAEASPRAEFORTE
CHENELPENSIERRINNOVALAPAURA