Storia della crittografiaCrittografia veneziana
Il Consiglio di Dieci e la crittografia
François VieteHieronimo di FranceschiLa cifra delle caselle

CX - Consiglio di Dieci
Sala del CX
Venezia - La sala di riunione del CX a Palazzo Ducale; si notano 17 posti davanti ai quali erano gli scranni, portati via dai francesi dopo la fine della Repubblica nel 1797.

Il Consiglio di Dieci*, o in breve CX, fu creato come tribunale straordinario per indagare e processare i responsabili della congiura di Bajamonte Tiepolo del 1310. Come spesso capita il consiglio da provvisorio divenne permanente nel giro di qualche decennio e diventò uno degli organi più potenti e temuti della Repubblica, sorta di tribunale supremo e inappellabile, incaricato di tutelare la sicurezza della repubblica, e in pratica di gestirne i servizi segreti.

Del consiglio facevano parte dieci patrizi eletti dal Maggior Consiglio, il parlamento al quale appartenevano per diritto e per definizione tutte le famiglie patrizie di Venezia. Partecipavano inoltre alle riunioni il Doge e i sei consiglieri ducali, per un totale di 17 presenti alle sue riunioni*. Ogni mese venivano eletti tre capi (Capi del Consiglio di Dieci, abbreviazione CCX) che avevano poteri esecutivi; a partire dal 1539 furono eletti tra i dieci anche tre Inquisitori di Stato che si occupavano della sicurezza dello stato.

Qui interessa soprattutto il fatto che il Consiglio gestiva la crittografia, nominando i cosiddetti deputati alle cifre, esaminando e approvando le cifre, e ordinando l'invio degli scontri di cifra ad ambasciatori e altri rappresentanti della Repubblica. Come anticipato sopra, di questa materia furono dal XVII secolo sempre più investiti gli Inquisitori di Stato.

Del CX l'Archivio di Stato di Venezia conserva moltissimi documenti, in particolare le parti (deliberazioni) che venivano verbalizzate su un foglio contenente di norma una premessa seguita dalla vera e propria delibera che iniziava con la frase L'anderà parte ....

L'esame di queste delibere rivela i problemi che incontrava il CX nell'uso delle cifre; ci sono diverse lettere di reprimenda per i segretari che usavano male le cifre, ma l'effetto sembra essere più o meno quello delle grida manzoniane. Quello della scarsa preparazione e competenza degli addetti alla cifra è comunque un problema ricorrente nella storia della crittografia


Riferimenti bibliografici
X Consiglio di Dieci era la dizione originale corretta, usata negli atti ufficiali della Repubblica; oggi si legge spesso la dizione, aggiornata all'italiano moderno, di Consiglio dei Dieci che a stretto rigore storico non è corretta.
X Fino a metà del XVI secolo le riunione del consiglio erano spesso estese alla zonta, ovvero la giunta o aggiunta di altri consiglieri che portava il totale dei presenti fino a 25.
X Il Baschet la tradusse così in francese: Pour celui-là, il faut sauter beaucoup.. La lettera completa si trova in ASVE CX Deliberazioni (Parti) secrete filza 26 dove si trova il verbale della comunicazione di Mocenigo al CX, e allegato quello del 12 giugno 1595 che raccomandava all'ambasciata in Francia di usare d'ora in poi una cifra di Pietro Partenio per le parti più riservate.
X Nel Cinquecento Praga fu per molti anni la residenza dell'Imperatore e quindi di fatto la capitale del Sacro Romano Impero.
X Si veda in proposito l'articolo di Ibrahim Al-Kadi su Cryptologia, citato in bibliografia, sulla crittografia araba tra il IX e il XIV secolo.
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Nell'archivio veneziano è conservato il verbale della riunione del CX il 5 giugno 1595, ASVE CX Deliberazioni (Parti) secrete filza 26. Ecco il testo della deposizione di Mocenigo davanti al consiglio.