Il nomenclatore


Il nomenclatore è un artificio usato nella composizione di alfabeti cifranti di tipo monografico ma anche polifonico .

Tutto parte dal fatto che le parole-chiave di molte comunicazioni cifrate sono facilmente intuibili: se la lettera è diretta ad un'ambasciata si parlerà di politici, città e territori inerenti al paese a cui è destinata; se va' ad un generale si parlerà di truppe e di guerra Inoltre le particelle comuni (articoli, congiunzioni coordinanti, causali o temporali, relativi) saranno ripetute più volte nel testo in posizioni anche prevedibili.

Dato ciò, chi si appresta a decifrare il documento può facilmente congetturare che queste parole chiave siano rappresentate da determinati gruppi di segni cifranti e quindi procedere più facilmente alla decifrazione del testo preso in esame.

Per evitare ciò le parole-chiave vengono cifrate con segni a parte; chi decifra potrà anche scoprire cosa vogliono dire, ma non otterrà nessuna informazione sulle lettere che le compongono. La lista delle parole-chiave e delle particelle abbreviate con un solo segno è detta appunto nomenclatore o nomenclatura. Agli inizi il nomenclatore conteneva poche voci, quello della lettera di Michele Steno, ad esempio, ne ha solo quattro (papa, et, con, quo); in seguito tuttavia questo strumento si sviluppò fino a comprendere centinaia di parole.


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Pagina a cura di Piero Geotti e Annalisa Caretto del
Ginnasio-Liceo "M.Foscarini" di Venezia
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