Storia della crittografiaCifrariCifrari polialfabetici
La Recta Tabula del Tritemio (1507)
Ave Maria del Tritemio - Tavola Bellaso 1553 - Tavola di Vigenère

Esempio interattivo
Alfabeto ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZW
Cifra
IOANNISTRITEMIIABBATISPEAPOLITANI
ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZWABCDEFGHI
IPCQROWBASEQWYZQSTTOEPNDAQQONWGVR
Chiaro
Cifrato
Immagine non disponibile

Ioannes Tritemius (1462-1516) fu un abate vissuto tra Quattrocento e Cinquecento e al pari di altri personaggi del Rinascimento, dedito ai più svariati interessi, tra i quali anche steganografia e crittografia.

La più conosciuta è la cosiddetta tabula recta, tabella quadrata formata da 24 righe per 24 colonne; ogni riga consiste delle 24 lettere dall'alfabeto (dalla A alla W, lettera nuova aggiunta alla fine dopo la Z) spostate circolarmente a sinistra come appare evidente dalla figura a destra. Ogni riga funziona da lista cifrante da cambiare ordinatamente, in pratica ogni riga (o colonna) è un cifrario di Cesare con spostamento crescente; le lettere del testo vanno cifrate ordinatamente, la prima con la prima riga (o colonna), la seconda con la seconda riga e così via; meglio anzi cominciare con la seconda, per evitare il primo alfabeto, neutro nel senso che cifra ogni lettera con se stessa; si tratta quindi di una cifra polialfabetica, la prima pubblicata a stampa.

La tavola di Tritemio precede infatti di cinquant'anni le cifre del Bellaso, e di ottant'anni la tavola di Vigenère che, prescindendo dalle differenze di alfabeto, è identica a questa; Tritemio però non usa una parola chiave, come in Bellaso e poi in Vigenère che creerà la sua cifra combinando la recta tabula con il contrasegno di Bellaso.

Procedura di cifra

Per cifrare si usano uno dopo l'altro gli alfabeti, riga per riga, per esempio, volendo cifrare la frase Ioannis Tritemii Abbatis Peapolitani, in pratica si cerca nella tavola l'incrocio tra la riga dell'alfabeto e la colonna del testo chiaro:

alfabeti ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZWABCDEFGHI chiaro IOANNISTRITEMIIABBATISPEAPOLITANI cifrato IPCQROWBASEQWYZQSTTOEPNDAQQONWGVR

Procedura di decifra

Per decifrare si segue la procedura inversa. Scritto il crittogramma sotto la chiave si cercano le sue lettere nella prima colonna, poi nella seconda, oppure si usa la tavola decifrante:

cifrato ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZWABCDEFGHI alfabeti IPCQROWBASEQWYZQSTTOEPNDAQQONWGVR chiaro IOANNISTRITEMIIABBATISPEAPOLITANI

Sicurezza della cifra

Questa cifra del Tritemio è, come detto, la prima cifra polialfabetica pubblicata a stampa, che così com'è appare molto debole essendo la più regolare e non avendo una chiave segreta; va detto che alla pagina successiva Tritemio propone la cosiddetta tabula aversa che è semplicemente la tavola precedente con alfabeti rovesciati; propone anche un'espansione della tavola che inizia dalla seconda riga, per evitare la prima che cifra ogni lettera con se stessa, e accenna alla possibilità di trasporre e mutare gli alfabeti. Più avanti viene poi proposta una variante con alfabeti disordinati, la Orchema.


Riferimenti bibliografici